Intelligenza artificiale: il piano strategico che l’Italia ha in mente

24 Gen 2022

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Trend Tecnologici

L’Italia è finalmente pronta a un rinnovamento nell’ambito dell’Intelligenza Artificiale: la sinergia tra MUR, MISE e MITD ha da poco dato vita al Programma Strategico per l’Intelligenza Artificiale 2022-2024.

Il Programma si focalizza su 24 policies da sviluppare e implementare entro il 2024, messe a punto per rafforzare le competenze, la ricerca e l’innovazione in ambito AI, favorire la transizione digitale di aziende e PA e attrarre – e trattenere! – nel Bel Paese talenti e ricercatori.
Tutto questo con l’obiettivo di rendere l’Italia un centro sull’Intelligenza Artificiale competitivo a livello globale.

Lo scenario italiano attuale

Nonostante l’ecosistema italiano possieda un grande potenziale, esso non viene sfruttato appieno.
La comunità di ricerca scientifica è molto attiva ma frammentata e di piccola scala, poco attrattiva per i talenti esteri e con limitata capacità brevettuale. Il sistema di ricerca pubblico, inoltre, riceve meno finanziamenti rispetto agli altri Paesi europei e, di conseguenza, le remunerazioni sono generalmente inferiori.
Per quanto riguarda i fornitori di soluzioni e tecnologie AI, l’ecosistema imprenditoriale registra un aumento di start-up con competenze in Intelligenza Artificiale. Il mercato italiano, tuttavia, risulta ancora di dimensioni limitate e ciò incide negativamente sulla crescita delle imprese e sulla loro capacità di investimento: le imprese, infatti, stanno sotto-investendo in R&S.
Tutti questi dati confermano la necessità di un drastico aggiornamento della strategia nazionale sull’Intelligenza Artificiale, che si concentri maggiormente sulle aree di debolezza quali il processo di trasferimento tecnologico, la ricerca e gli associati finanziamenti, la capacità di mantenere e attrarre talenti e, infine, l’adozione dell’AI nelle imprese e nella PA.

Le 3 aree prioritarie e le politiche di intervento

Alla luce del quadro generale sopra descritto, risultano molto chiare le motivazioni sottostanti all’adozione del piano strategico. Ma vediamo nello specifico quali sono le politiche d’intervento e quali saranno le applicazioni pratiche.

La prima delle aree prioritarie individuate riguarda talenti e competenze: a questo proposito sono previsti interventi per aumentare il numero di dottorati e attrarre in Italia i migliori ricercatori, sia in ambito di ricerca fondamentale sia applicata. 
Si punta, inoltre, alla creazione di nuove cattedre di ricerca sull’Intelligenza Artificiale e a promuovere progetti per incentivare il rientro in Italia di professionisti del settore.

La seconda area riguarda il rafforzamento della ricerca in ambito AI. Per rafforzare la struttura dell’ecosistema di ricerca italiano si punterà a incentivare un approccio multidisciplinare caratterizzato dal binomio ricerca-innovazione, favorendo le collaborazioni tra il mondo accademico e della ricerca, l’industria, gli enti pubblici e la società.
Inoltre saranno stanziati fondi per finanziare piattaforme per la condivisione di dati e software a livello nazionale.

La terza e ultima area riguarda l’applicazione dell’AI nel settore privato e pubblico nazionale.
Le misure a favore delle imprese hanno lo scopo di supportare la Transizione 4.0, favorire la nascita e la crescita di imprese innovative in ambito AI e supportarle nella sperimentazione e certificazione dei nuovi prodotti.
Abbiamo già visto come, all’interno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è prevista una fonte di investimento pari a €13,38 mld (M1C2 Investimento 1: Transizione 4.0), con l’obiettivo di sostenere la trasformazione digitale delle imprese, incentivando gli investimenti a sostegno della digitalizzazione.
La Pubblica Amministrazione non verrà lasciata fuori da questo progetto, sono previsti infatti interventi volti alla creazione di infrastrutture dati per sfruttare in sicurezza il potenziale dei big data che genera la PA, alla semplificazione e personalizzazione dell’offerta dei servizi pubblici e all’innovazione delle amministrazioni.

Conclusioni

La trasformazione digitale pervade oggi ogni aspetto dell’economia e della società, per cui nessuna attività o processo può essere gestito in isolamento. La buona riuscita delle strategie appena elencate implica un alto grado di coordinamento per poter avere efficacia.

A tale scopo, per garantire un’efficace governance, monitorare lo stato di attuazione della strategia, e per coordinare tutte le iniziative di governo sul tema, è stato formato il gruppo di lavoro permanente sull’AI, in seno al Comitato Interministeriale per la Transizione Digitale.

Fonte: www.innovazione.gov.it

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