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La Digitalizzazione come vera cura alla crisi della Supply Chain

6 Dic 2023

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Trend Tecnologici

La ripresa economica globale si trova di fronte ad una situazione di crisi della logistica e della supply chain.

Molteplici sono i fattori che hanno innescato e inasprito questo problema, a partire dalla Brexit, al blocco del canale di Suez, a fattori più impattanti, come la crisi pandemica da Covid-19 e, più recentemente, il conflitto Russia-Ucraina.

Situazione incerta e ambigua

I fattori pocanzi menzionati hanno portato con sé amare conseguenze.

In primis troviamo il rincaro dei costi di trasporto e il notevole aumento dei noli aerei e marittimi – rispetto alla situazione pre-pandemia sono triplicati.

Le aziende che dipendono dal commercio internazionale hanno difficoltà a reperire i container marittimi: l’indisponibilità a fronte di un’elevata richiesta ha provocato un aumento dei costi, vedendo in vertiginosa salita i profitti delle tre maggiori alleanze delle società che gestiscono i container stessi.
Inoltre, in seguito alla crisi pandemica e allo scoppio del conflitto Russia-Ucraina, numerosi sono stati i porti bloccati agli scambi commerciali, come ad esempio quello di Odessa.

Infine, menzioniamo l’aumento dei prezzi del carburante, dovuto alla guerra in Ucraina e alla conseguente decisione da parte dell’Unione Europea di approvare l’embargo del petrolio russo.
A contribuire all’impennata di tali costi, ha avuto una sua parte anche la decisione di Shanghai – uno tra i maggiori punti commerciali e finanziari globali – di decretare la fine del lockdown, contribuendo alla crescita della domanda.
Inoltre, le diverse politiche a sostegno dell’ambiente hanno provocato notevoli rialzi sul mercato.

Nulla è perduto: possibili soluzioni e strategie

Il quadro presentato risulta essere volatileincertocomplesso e molto ambiguo. È facile intuire come questi termini si pongano in totale contrapposizione al concetto stesso di logistica.
Già da molto tempo ci si sta chiedendo quale sia la strategia migliore per rendere la supply chain in grado di reagire prontamente alle mutevoli condizioni del mercato.
Ecco quindi nascere l’idea di una catena logistica “vicina, diversificata e abbondante”, attraverso soluzioni di Reshoring, Multisourcing e ampliamento delle scorte.

Reshoring

Consiste nel riportare “a casa” la produzione delle aziende che l’avevano precedentemente delocalizzata all’estero. O nell’avvicinarla in paesi più vicini al nostro (in questo caso si parla di Nearshoring). Si tratta di un fenomeno che ha avuto come catalizzatore l’avvento della pandemia da Covid-19, a causa dell’improvviso aumento dei costi delle materie prime e dei trasporti.
In futuro, le parole chiave per le aziende italiane saranno reshoring e controllo della catena di distribuzione: avere infatti gli stabilimenti produttivi in Italia o all’interno dell’Unione Europea – piuttosto che al di fuori dei confini europei – potrà certamente rappresentare un vantaggio competitivo nel medio-lungo termine.
Se nel breve termine la rilocalizzazione della produzione potrà richiedere un certo impegno, la collaborazione con Partner più localizzati permetterà importanti vantaggi in termini di stabilità, in un clima di tensioni commerciali globali come quello in cui stiamo vivendo.

Multisourcing

Questo approccio si basa sulla possibilità di acquistare da più fornitori, per evitare la vulnerabilità che deriva dall’affidarsi a un unico fornitore per i propri approvvigionamenti.
La spinta verso il multisourcing, se da un lato aumenterà la complessità della supply chain, d’altro lato consentirà alle imprese maggiore resilienza e flessibilità, caratteristiche oramai indispensabili poiché gli eventi di forza maggiore – come l’aumento delle tariffe commerciali, la scarsità delle materie prime, o i fenomeni imprevedibili come le pandemie e le guerre – sono in aumento e, soprattutto, incontrollabili.

Ampliamento delle scorte

La logica a cui le aziende erano precedentemente abituate era la cosiddetta produzione just-in-time, che consentiva di abbassare i costi di gestione del magazzino, rispettando allo stesso tempo i ritmi stringenti di distribuzione.
Tuttavia, a seguito del nuovo scenario che si è delineato, le imprese dovranno optare per un modello più tradizionale di distribuzione, che preveda un maggiore accumulo di scorte, così da poter far fronte a situazioni incerte ed instabili. Pena l’esposizione ad un alto livello di rischio, ora che sono state evidenziate in maniera così lampante le fragilità del sistema logistico.

La Digitalizzazione come vera cura alla crisi della Supply Chain

Ricapitolando i temi finora trattati, la ricetta per risolvere la crisi della Logistica starebbe nello Reshoring / Nearshoring della produzione estera, nel diversificare la rete dei fornitori e nell’aumentare le scorte a magazzino.

Tuttavia, alcuni dei più eminenti esperti in materia non sono completamente d’accordo con questa formula. O meglio, suggeriscono che si tratti di una soluzione tampone non sufficiente a risolvere realmente il problema.
In effetti, pensare di risolvere le cose creando barriere alla globalizzazione suona come un grosso passo indietro rispetto ai traguardi raggiunti in epoca pre Covid.

Ecco quindi che, a fianco dei seppur saggi consigli elencati nei paragrafi precedenti, gli esperti indicano come vera cura alla crisi della Supply Chain la Trasformazione Digitale della stessa.

La Digitalizzazione e l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale nei processi logistici, ad esempio, sfruttando in parallelo le potenzialità delle analisi dei dati, permetteranno di ricevere informazioni istantanee e di intercettare esattamente gli anelli più deboli della catena.
In particolare, l’implementazione dell’IoT (Internet of Things) in ambito logistico consentirà il rapido scambio di informazioni in real time tra tutti gli attori coinvolti lungo la catena di approvvigionamento.

Ancora una volta, la Digitalizzazione entra in gioco, questa volta per portare maggiore resilienza nelle attività di business e nella Supply Chain di domani.

D’altro canto, l’innovazione è sempre stata il motore della crescita, e questo vale anche per la Logistica internazionale.
Le imprese che riusciranno ad impostare una rete digitalizzata, data-driven ed integrata supereranno la concorrenza nel lungo periodo.

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